A spasso per i giardini… romani
Arriva per tutti quel momento in cui il tran-tran cittadino diventa insopportabile e si cerca un posto tranquillo dove ristorare mente e corpo. Questo bisogno non nasce nella nostra epoca, al contrario, anche i nostri illustri antenati romani erano soliti cercare ristoro dal caos delle città in luoghi di villeggiatura.
Uno dei luoghi che diventò meta per edificare questo tipo di strutture fu il Golfo di Policastro, zona che oggi comprende ben 37 comuni appartenenti a tre regioni diverse: la Campania, la Calabria e la Basilicata.
Nella splendida cornice del Golfo di Policastro si situa una cittadina, Sapri, che conserva le tracce di un passato da importante sito di villeggiatura per i cittadini romani. Proprio sul mare cristallino che attira numerosi bagnanti nelle calde estati campane affacciano i resti di una villa marittima costruita intorno al I secolo a.C. dai Romani.
Le ville marittime erano luoghi di villeggiatura che venivano realizzate lungo le coste e che comprendevano, oltre alla zona residenziale, anche altre zone come giardini e terme. Nello specifico, la villa marittima di Sapri si trova in località Santa Croce, facilmente individuabile perché situata a pochi passi dal mare del Golfo di Policastro. I resti che sono stati portati alla luce in seguito alle operazioni di scavo appartengono all’area termale e i giardini della villa.
Il giardino (Hortus in latino) rivestì sempre una grandissima importanza nella vita dei romani. Questi, infatti, non avevano solo una funzione decorativa, ma erano luoghi in cui godere del contatto con la natura, con le piante e i fiori e dove le persone potevano concedersi lunghe passeggiate, da soli o in compagnia, durante le quali riflettevano o discorrevano di più disparati argomenti. Nonostante ne esistessero varie tipologie, gli Horti avevano delle caratteristiche fisse, come, per esempio, i peristili, ossia colonne messe in fila che correvano lungo il perimetro esterno del giardino e che reggevano delle coperture, dando così vita a dei porticati. Oltre a piante, fiori e alberi, anche l’elemento “acqua” era molto presente, con fontane e vasche. Importante e particolarmente curata era l’estetica di questi giardini, che venivano decorati con numerosissime statue, tavoli di marmo, pavimenti a mosaico, altari scolpiti e affreschi lungo le pareti dei porticati.
Diverse erano le tipologie di giardino che venivano realizzate:
- Giardino pubblico
- Giardino privato
- Ninfeo
- Viridarium
Gli Horti pubblici erano generalmente fatti realizzare da personaggi di spicco della società romana ed erano aperti al pubblico. Questi giardini erano di solito immensi e talvolta al loro interno venivano costruiti complessi termali, ippodromi o altri luoghi di incontro.
Di dimensioni ridotte erano gli Horti delle domus di cittadini privati. Un particolare tipo di giardino è invece il Ninfeo, che, come si può evincere anche dal nome, era dedicato alle ninfe. Poteva essere di forma rettangolare o circolare ed era caratterizzato da fastose decorazioni in mosaico che richiamavano il mondo acquatico e delle ninfe. La componente dell’acqua era ancora più marcata, in quanto le ninfe erano legate ad essa, dunque numerose erano le fontane e le vasche. Un’altra tipologia di giardino era quella del Viridarium, presente solo nelle dimore patrizie e caratterizzato da aiuole e un piccolo altare.
L’area archeologica portata alla luce della Villa Marittima di Sapri è proprio un Viridarium. Riconoscibili sono le basi delle colonne del peristilio, la pavimentazione in cocciopesto decorata a crocette e con motivi geometrici e floreali. A nord, due grandi varchi collegavano il giardino alla zona residenziale, a ovest è ancora visibile il complesso termale, mentre a est si nota un corridoio che portava al terrazzo sul mare. Nonostante non ci siano resti di questo terrazzo, è ancora possibile per noi godere della splendida vista sul mare di una parte del Golfo di Policastro di cui godevano anche i proprietari della villa. Sapri, infatti, non è che uno dei tanti comuni che si trovano nel territorio del golfo, ma aveva già affascinato i Romani per la bellezza delle sue coste e del suo mare.
Martina Boccia
Articolo elaborato nell’ambito del progetto di Alternanza Scuola Lavoro a.s. 2016-2017 tra Liceo Classico Parmenide di Vallo della Lucania (SA) e l’associazione AUSS di Sapri (SA)