In un mare di cultura

Sapri vista da Santa Croce

Nel bel mezzo della costa mediterranea nella regione Campania al confine con le regioni Basilicata e Calabria si estende una distesa di acqua che prende il nome di Golfo di Policastro, dove il mare si fonde con la vegetazione della macchia e dove la cultura dei popoli caratterizza ogni angolo del golfo. Un ambiente circoscritto di bellezze artistiche e contenente un’abbondanza di acqua.

L’acqua come sostanza importantissima per la vita dell’uomo. L’idea di acqua come di una sostanza vitale ci è stata tramandata fin dai tempi più antichi, basta risalire al pensiero del primo filosofo Talete che presentava l’acqua come principio di tutte le cose. L’acqua aveva oltre che una funzione curativa anche sacrale, diventando una sostanza miracolosa: ad esempio i sacerdoti egizi erano tenuti a lavarsi più volte al giorno per preservare la loro purezza, questa tradizione poi è stata tramandata anche dal cristianesimo come quando Gesù per battezzare le persone immergeva i corpi nelle acque del fiume Giordano. Ma non è soltanto questa la funzione più importante dell’acqua in quanto l’acqua è anche cura, questo è possibile attraverso la costruzione e l’affermazione di centri termali che hanno arricchito intere città romane e greche perché ritenuti centri di benessere fisico e spirituale. Era il grande padre della medicina Ippocrate a descriverci per primo le qualità dell’acqua vedendo in questo elemento primordiale un componente della vita dell’uomo ovvero la salute, egli descrisse per primo il potere dell’acqua dicendo:” Non è possibile che un’acqua assomigli a un’altra; alcune sono dolci, altre salate e astringenti, altre ancora derivano da sorgenti calde”. Quest’ultima diventava un elemento eccellente come la definiva Pindaro a secondo del posto. Molte sono state le città dell’antica Grecia caratterizzate da ambienti termali e anche nel Golfo di Policastro nel paese di Sapri sorgevano nella villa Marittima di Sapri le terme, da pochi anni a questa parte scoperte e mantenute con cura al sicuro da una tettoia, anche in seguito all’impegno di preservare il posto da parte di una compagnia archeologica. Gli archeologi hanno riscoperto un posto avvolto di storia ma che ha bisogno di essere rivalorizzato per essere apprezzato, deve essere conosciuto per essere amato; ecco ciò che manca è il turismo che potrebbe portare il paese ad un piano in più, in quanto Sapri vanta di grande arte come il monumento celebrativo a Carlo Pisacane.

Il sito archeologico

Il turismo dunque potrebbe fare di Sapri una realtà immensa. Ma mettiamo da parte questo è occupiamoci di questa struttura. I recenti scavi nei pressi di Santa croce hanno portato alla luce un pavimento di cocciopesto con decorazioni geometriche in tessere di mosaico probabilmente dell’età repubblicana. Questo luogo ci potrebbe riportare al primo secolo a.C. per la pavimentazione detta “signinum” o per l’assenza del laterizio nel conglomerato dell’opera muraria, in quanto i laterizi erano tipici dall’epoca augustea in poi. Le recenti scoperte hanno portato alla luce anche una vasca circolare destinata al “frigidarrium” ricavata dentro un ambiente quadrato che forse era ricoperto da una cupola.

Le terme

Ma questo “frigidarium” di Sapri presenta una particolarità ovvero è stato costruito ben due volte, riducendo le sue dimensioni; la prima vasca era di età repubblicana, la seconda invece dell’età imperiale, ciò dimostrato dalla presenza di una seconda parete vicino alla parete esterna. Inoltre emerge una distinzione anche tra le tipologie di struttura delle murature, quella interna è in opera cementizia solo con il calcare, su quella esterna prevale il laterizio. Infine si attesta anche che in quel luogo non sorgevano altri ambienti termali in quanto dimostrato dalla presenza di “suspensurae” e di un acquedotto. Ora proviamo ad immaginare di essere nel primo secolo a.C. quando Sapri viveva della dominazione romana e cerchiamo di soddisfare di questo centro benessere; resta soltanto un immaginazione ma la grandezza di questo golfo resta lì e ci aspetta a braccia aperte per essere visitato.

Elena Lupi

Articolo elaborato nell’ambito del progetto di Alternanza Scuola Lavoro a.s. 2016-2017 tra Liceo Classico Parmenide di Vallo della Lucania (SA) e l’associazione AUSS di Sapri (SA)

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